Sotto la sua guida la produzione aumenta notevolmente e l’azienda, passata indenne attraverso la seconda Guerra Mondiale, all’indomani dell’armistizio riavvia subito la propria attività.
Sono gli anni della ricostruzione durante i quali la bicicletta, il più importante mezzo di trasporto cosiccome il ciclismo, insieme al calcio, diventa lo sport più popolare.
Per questo motivo Dal Molin decide di allestire una squadra professionistica capitanata dal triestino Giordano Cottur, noto per essere succeduto nella Bassano-Monte Grappa per dilettanti nientemeno che a Gino Bartali.
Nello stesso periodo sull’onda del sentimento popolare di apprensione per le sorti di Trieste, Dal Molin decide di associare al nome della sua azienda quello della città giuliana. Nasce così, nell’autunno del ’45, la Wilier Triestina caratterizzata dal colore rosso-ramato delle sue biciclette, che diverrà in seguito autentico marchio di fabbrica.
L’anno successivo la squadra partecipa al primo Giro d’Italia del dopoguerra inserendosi nel duello tra due grandi campioni, Coppi e Bartali, e ottenendo lusinghieri successi in diverse tappe. Alle vittorie sportive della Wilier, che entra a far parte delle più note case ciclistiche italiane, fa subito riscontro un grosso boom industriale che la porta ad ingrandire il proprio stabilimento e il proprio organico per far fronte alla sempre maggiore richiesta: la produzione raggiunge duecento biciclette al giorno con l’impiego di 300 dipendenti. Forte del successo e del prestigio ottenuto, nel ’47 la Wilier si accaparra un giovane promettente: Fiorenzo Magni, che, anzichè uscire soffocato dal duello Coppi-Bartali, trova il modo di divenire il terzo grande protagonista del ciclismo italiano vincendo il Giro d’Italia del 1948.
E’ lo stesso anno che vede l’intensa attività della Wilier anche in Sud America, dove una piccola squadra di professionisti locali colleziona decine di vittorie.
Nelle stagioni successive i successi della squadra, riconfermata per le sue ottime prestazioni, vince con i suoi protagonisti diverse competizioni nazionali fino a raggiungere, nel ’49 e nel ’50, successi al Giro delle Fiandre e al Tour de France. Purtroppo, dopo la prima entusiasmante fase di ricostruzione nazionale nei primi anni ’50 ci si avvia verso il miracolo economico: la gente abbandona la bicicletta per scoprire lo scooter e la moto. Le aziende ciclistiche subiscono lo scotto del progresso che, nel ’52, costringe la Wilier Triestina a chiudere i battenti e ad abbandonare anche l’attività agonistica.
La gloriosa storia di quest’azienda e del suo \”gioiello ramato\” rivive oggi grazie ai fratelli Gastaldello di Rossano Veneto che, fieri di poter riportare in auge una delle più note case ciclistiche italiane, nel 1969 hanno acquistato il marchio Wilier Triestina tornando a fornire cicli a decine di squadre professionistiche e dilettantistiche italiane e straniere.
La fama di Wilier Triestina è sempre stata legata alle imprese di grandi campioni del ciclismo. Durante la gestione Gastaldello la prima esperienza nel professionismo fu nel 1979 al fianco della Mecap Hoonved di Mario Beccia, che quell’anno vinse una tappa al Giro d’Italia. Nel 1981 venne la Selle San Marco di Alfio Vandi, vincitore della Coppa Placci. Pochi risultati arrivarono con la Selle San Marco (1982) la Mareno (1983) e la Supermercati Brianzoli (1984), ma il riscatto era dietro l’angolo: nel 1985, sempre con la Supermercati Brianzoli, Wilier andò in trionfo al campionato italiano su strada grazie a Claudio Corti, primo anche al Giro dell’Umbria e al Giro di Romagna. A cavallo fra gli anni ’80 e i ’90 Wilier Triestina uscì dal professionismo per rientrare alla grande nel ’95 con la Brescialat, che s’impose con Podenzana al Giro di Toscana e con Piccoli alla 15^ tappa del Giro. Nel frattempo l’azienda si era spostata nell’attuale sede di via Fratel Venzo.
Dal 2003 doppia sponsorizzazione: Lampre e Gerolsteiner. Casagrande da una parte e Rebellin dall’altra regalarono numerosi successi alla Wilier, che l’anno dopo equipaggiò anche l’iridato Astarloa (Lampre). Nel 2004 Rebellin centrò la tripletta Amstel, Freccia Vallone e Liegi. Nel biennio successivo, con la francese Cofidis, Wilier vinse una tappa al Tour con Moncoutie e una alla Vuelta con Bertagnolli.
Le vittorie di Damiano Cunego, Alessandro Petacchi e Michele Scarponi negli ultimi anni sono storie di oggi oramai note… Wilier Triestina e Lampre ISD, un binomio vincente.