posted: 02/08/11 at 06:38 pm

TOH CHI SI RIVEDE… IL KAISER JAN ULLRICH PEDALA SULLE DOLOMITI

By: Christian
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Il suo curriculum non mente. Nonostante i dubbi legati alle sue performance è e rimane uno dei campioni che hanno fatto la storia del ciclismo di questi ultimi 15 anni. Oro alle Olimpiadi di Sydney 2000 nella prova in linea, Argento alle Olimpiadi di Sydney 2000 nella prova a cronometro, Campione Mondiale a cronometro nel 1999 e nel 2001, Vincitore del Tour de France 1997, Vincitore della Vuelta di Spagna nel 1999, Vincitore del Giro di Svizzera nel 2004 e nel 2006. In otto partecipazioni al Tour de France è salito 7 volte sul podio. Nel 1993 vince il Mondiale dei Dilettanti proprio nell’anno in cui Lance Armstrong vinse tra i professionisti. Questa fu il primo momento di incontro tra i due fuoriclasse. Un binomio che avrebbe segnato la storia del ciclismo nei successivi 10 anni.

Parliamo ovviamente di Jan Ullrich, il kaiser tedesco di che ha abbandonato la carriera agonistica nel 2006 dopo l’ennesimo scandalo legato ai presunti usi di sostanze dopanti.

L’abbiamo trovato a pedalare a Bolzano tra i cicloturisti alla 35^ Edizione del Giro delle Dolomiti.

Fisico asciutto come neanche ai tempi d’oro lo ricordavamo, e con un sorriso sempre pronto per tutti, il kaiser tedesco di Rostock, ora residente in Svizzera, si è concesso una settimana di vacanza sulle meravigliose montagne dell’Alto Adige partecipando con l’amico Frank Worndl ex campione dello sci (medaglia d’argento nello slalom alle Olipiadi di Calgary dietro ad Alberto Tomba) a questo raid cicloturistico che attira ogni anno più di 800 partecipanti che arrivano da tutto il mondo per godersi in 6 tappe, questo paradisiaco mondo per gli appassionati di ciclismo. Stelvio, Mendola, Sella e Pordoi, sono solo alcuni tra i passi affrontati dai concorrenti.

Un Ullrich che sostiene di essersi innamorato delle montagne dolomitiche durante le sue sporadiche apparizioni al Giro d’Italia e che partecipa senza concorrere alla parte agonistica della manifestazione. Iscrittosi infatti sotto mentite spoglie per evitare di accendere le luci della ribalta su di lui, non ha potuto nulla di fronte ai compagni di avventura che si sono subito accorti dalla sua pedalata e dalla sua stazza di chi avevano di fronte.Quando ti chiami Jan Ullrich è impossibile passare inosservato.

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