posted: 08/07/13 at 05:22 pm

TUTTE LE SALITE DEL MONDO #28 | SELLARONDA BIKEDAY

By: Ufficio Marketing
Categoria: Storie
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Se amate la bicicletta, la sensazione di libertà IMG-20130623-00095che si ha quando si pedala in mezzo alla natura, la lentezza del ritmo con cui si avanza rispetto alla velocità delle auto, beh allora il Sellaronda è un appuntamento da segnare in agenda, prima o poi da fare, che non può mancare nel vostro curriculum ciclistico. Una festa. In assoluto la più bella festa della bici e della lentezza, in uno scenario naturalistico (senza esagerare) tra i più incantevoli al mondo.

In dettaglio, il Sellaronda bikeday è il giro dei quattro passi dolomitici, lo stesso che d’inverno si fa sugli sci, percorso però con la bici, sulla strada asfaltata ruotando attorno al maestoso gruppo del Sella, e superando i passi del Sella, Pordoi (2.239 metri), Campolongo (1.875 m) e Gardena (2.121 m). Domenica scorsa si è svolta la ottava edizione. Per me era la terza volta. E spero di tornarci anche in futuro. La formula è semplice. L’idea geniale: la strada viene completamente chiusa al traffico. Non c’è classifica. Non c’è gara. Non c’è iscrizione. Ognuno parte e arriva quando vuole. In completa libertà immergendosi in un – letterale – fiume infinito di biciclette. IMG-20130623-00096Se una gara c’è, è con se stessi: è quella di riuscire a percorrere tutti i circa 60 km dell’anello, tra salite e discese superando circa 3mila metri di dislivello (circa perché varia a seconda del senso da cui si affronta il giro). Ma non c’è tensione agonistica. Non ci sono dopati che devono arrivare prima per forza. Non ci sono quelli che ti passano a destra per arrivare un secondo prima. Non ci sono pericoli (a parte le discese e l’incognita meteo sempre da considerare sulle Alpi). Vincono tutti. Ed è una festa vera dello sport e del pedale. Riuscire a portare a casa il Sellaronda bike day è comunque  una cosa non da poco. Il numero dei partecipanti di questa singolare e unica manifestazione nel panorama delle randonnee ciclistiche è  sempre crescente. Impressionante. Tanto che gli organizzatori da un paio di anni sono stati “costretti” a duplicarli i Bike day: se ne fa uno a fine giugno, una settimana prima della Maratona delle Dolomiti, con cui condivide gran parte del percorso, e l’altro a settembre. Ora c’è un’associazione che sta raccogliendo le firme per chiudere i passi alle auto una domenica al mese durante la bella stagione. Considerando il numero di partecipanti e anche i benefici in termini di arrivi per il turismo locale, forse non sarebbe una proposta da scartare. In ogni caso, domenica scorsa a sudare sulle rampe dei mitici 4 passi eravamo in 20mila. Ventimila ciclisti, donne uomini, giovani vecchi anziani come noi, amatori, ex pro, cicloturisti, con la bici da strada, la mtb, il tandem, la bici a una ruota sola (c’era una ragazza). Ognuno con la sua storia. Ognuno con il suo piccolo primato da portare a casa. Ognuno a inseguire il senso della vita arrancando e meditando sui pedali. Qualcuna di queste storie l’ho incrociata anche io. C’era Daniel da Oslo, Norvegia, 28 anni, che aveva sentito parlare di questa strana gara ed è venuto apposta qui per farla. Il giorno dopo davanti all’hotel, con la neve che a sorpresa nella notte ha coperto tutti i prati e i tetti di Selva di Val Gardena, IMG-20130624-00112e il termometro sceso a 2 gradi 2, mi ha raccontato felice che era riuscito ad arrivare in fondo al Sellaronda. L’ultimo passo, il Gardena, lo ha fatto tutto a piedi spingendo la bici perché non aveva più forza. Ha vinto anche lui. C’era Enrico, il mio amico e vicino di casa, motociclista convertito alle due ruote che a suo modo ha compiuto un’impresa vincendo sul fato e sui bastardi che qualche giorno prima gli hanno rubato dal garage di casa la sua super moto Bmw e una bici in carbonio specialissima comprata da poco per fare queste salite. IMG-20130623-00098Da sei mesi si allenava, con altri amici, per arrivare qui. E alla fine il Sellaronda lo ha fatto con un muletto, una bici più pesante, quasi a cambio fisso, con dei rapporti non adatti a salite come queste. Ma è arrivato in fondo. Ha vinto anche lui.

C’era Carlo Brena, ironman, uomo da gran fondo in sci, con cui quest’anno abbiamo preparato assieme la Oetzi Marathon e con cui faremo qualche impresa pazza, di sicuro, nel prossimo futuro (il Mezzalama 2014?o il giro di questi stessi passi dolomitici con gli sci d’alpinismo?… Vedremo): domenica abbiamo fatto assieme gran parte del giro. IMG-20130623-00099Carlo aveva una Mtb decisamente più pesante della mia Wilier. Avrebbe dovuto fare il giro su sterrato “provando” per un giornale il percorso strada-seggiovia offerto dal comprensorio turistico del Sella. Ma domenica mattina le seggiovie non andavano e allora ha inforcato la bici e ha fatto i passi su strada assieme a me e agli altri 20mila.

C’era Massimo il presidente eterno dei Fufu runners per il suo spirito da vero sportivo, anche lui alla terza esperienza qui, che sta cercando di superare un suo singolare personalissimo record: riuscire a percorrere il Sellaronda con il minimo di preparazione possibile. IMG-20130623-00088Tre anni fa era uscito per allenanarsi “ben” 5 volte in bici, lo scorso anno 4, nel 2013, mi sembra, 3 e ora punta a percorrere l’anello intero, in una delle prossime edizioni, senza alcuna uscita preparatoria. Ha vinto anche lui.

La giornata è stata bella. Con un sole timido che ha illuminato tutte le pietre rosa del Sella fino alle 12 circa. Per poi lasciare il campo alle nuvole e al freddo che soprattutto nelle discese si è sentito non poco. IMG-20130623-00110Il mio personale primato era quello di riuscire a salire sull’ultimo passo, il Sella, in scioltezza. Lo scorso anno avevo percorso lo stesso anello, in direzione oraria, con una bici da cronometro ben più pesnate di questa. E sul Sella, ricordo, mi piantai, letteralmente scoppiato, segno che non ero preparato bene. Quest’anno è andata meglio. Tuttavia ogni pedalata in salita è sempre una sfida alla gravità e alla pigrizia. E ogni metro in avanti, anche se domenica era la terza volta, è una conquista.

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